Press – Concorso Tisch ’80

Concorso Tisch, ’80

anno – 21 ottobre 1970

La nostra partecipazione al concorso ci ha premesso di approfondire, pur da un angolo visuale specifico, il problema più generale del mangiare nella cellula abitativa, che condiziona e determina gli spazi e l’attrezzatura impiegata.

Da un’analisi del problema si possono determinare i fattori condizionanti la tavola.

Uno dei più contraddittori è quello riguardante i modi di mangiare. Infatti, questi variano sia da località a località per tradizioni e costumi locali, tipo di alimentazione, costi e facilità di approvvigionamento di determinati generi alimentari, sia tra gruppi sociali per usi, consuetudini e poteri d’acquisto diversi.

Al limite, ogni modi di mangiare richiederebbe un suo particolare tipo di tavola e di attrezzatura, per cui nella progettazione si è deciso di prevedere una evoluzione dei diversi modi di mangiare verso un modello il più omogeneo possibile.

Un altro aspetto determinante del problema è quello riguardante la cellula abitativa che è funzione dei modi di vivere dei suoi occupanti e, all’interno di essa, lo spazio cucina e pranzo che sono l’espressione dei modi di mangiare prevalenti.

La cucina, come spazio che tradizionalmente serviva per contenere l’attrezzatura ed i generi alimentari, per cucinare e per consumare i pasti, tende a diventare sempre più piccolo e ad escludere l’ultima funzione, seguendo linee di evoluzione che superano gli aspetti condizionanti dei modi di mangiare contribuendo di per sé a renderli più omogenei. Ad una forma di cucina in trasformazione da spazio vivibile a spazio di servizio deve quindi corrispondere una parallela trasformazione dell’attrezzatura.

La nostra proposta si inserisce in questa tendenza, trattandosi di un elemento-pranzo auto-sufficiente per le funzioni del mangiare, per quanto riguarda sia i mobili sia l’attrezzatura specifica.

L’elemento è spostatile in modo da poter essere impiegato in qualsiasi ambiente della casa, cucina, soggiorno, giardino o terrazzo.

La tavola, divenuta così attrezzatura e contenitore, non è più legata ad uno spazio specifico, ma qualifica volta per volta l’ambiente dove viene impiegata.

All’interno del contenitore i tradizionali piatti, vassoi, condimenti, brocche, servizi sono raggruppati in sistemi, dimensionalmente coordinati tra loro e col contenitore, autosufficienti per ogni funzione, come: bere, caffè, tè, servizio, ecc. mentre la parte mobile è completata dai piani di appoggio, da sei sedie pieghevoli e da una lampada orientabile a pila o a corrente.

Un’altra caratteristica di questo microsistema è la sua possibilità di integrarsi con un modulo cucina ed un contenitore di generi alimentari in modo da formare un’unica attrezzatura per mangiare nella cellula abitativa, eliminando così lo spazio cucina e pranzo e portando al limite la tendenza in corso.

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